Semplifichiamo i processi produttivi per esaltare il potenziale di ogni materiale.

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Biesse e l’Italia

Spesso dimentichiamo che il Belpaese è uno dei clienti più importanti dei produttori di soluzioni e tecnologie per l’industria del legno e del mobile: una conferma viene dalla più recente edizione dei “Tech&Design Days” di Biesse, riservata agli operatori nazionali. All'evento ha partecipato anche la rivista italiana dedicata al mondo del legno "Xylon" per approfondire argomenti come le specificità del mercato nazionale, le tendenze in atto, i cambiamenti nei “massimi sistemi” e lo ha fatto con un'intervista approfondita insieme a Mirco Anselmi, Country Director Italy, e Lanfranco Fontanelli, recentemente chiamato a ricoprire il ruolo di Sales Director Italy.

“La “stagione Covid” ha dato a tante aziende l’opportunità di ampliare i propri orizzonti e di impegnarsi nella transizione verso la digitalizzazione”, esordisce Mirco Anselmi. “Molti hanno usato questo tempo, per quanto drammatico, per crescere ed evolversi, prendendo coscienza che il mondo “Industria 4.0” ha bisogno di cultura, di formazione, di training, di aziende che affiancano altre aziende. Partnership è una parola d’ordine sempre più indispensabile ed è il motivo che ci ha spinto a organizzare queste giornate, durante le quali non solo mostriamo le nostre tecnologie più recenti, ma creiamo occasioni di incontro e di confronto con le eccellenze italiane, quelle piccole e medie imprese che – partite magari da una piccola bottega o da un garage ­– sono diventate aziende che fatturano milioni di euro.
Incontri e seminari molto partecipati, che fanno da tempo parte del nostro modo di raccontarci e di proporre le nostre tecnologie; appuntamenti durante i quali le aziende trovano spunti per potersi evolvere non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche umano e della formazione.
A ciò si aggiunge la nostra voglia di sottolineare sempre il nostro impegno sul versante della multimaterialità, un capitolo di grandissima rilevanza nella nuova storia che Biesse sta scrivendo, mostrando ai clienti tradizionalmente coinvolti nel legno come possano rispondere a una domanda di arredi e prodotti che sempre più spesso nascono dalla convivenza di materiali diversi. Oggi Biesse può offrire un ecosistema indipendente, partendo dalla pietra per i top delle cucine fino al vetro per i serramenti, giusto per fare degli esempi. Senza tralasciare il mondo del composito, degli avanced materials, della plastica. È un discorso avviato già da molte imprese, che da tempo lavorano su più materiali. Non è solo il legno che si avvicina agli altri mondi, ma anche gli altri materiali sono attratti da mondi affini…
Biesse, come oramai tutti sanno, ha voltato pagina e in queste tre giornate abbiamo anche illustrato agli operatori italiani che non c’è solo un nuovo logo, un nuovo colore, ma un cambiamento profondo e una forza nuova”.

E parlando di mercato?
“Qualche preoccupazione non manca, ad ogni livello e in tutti gli ambiti, ma affrontiamo il mare aperto da marinai oramai esperti!”, ci risponde Anselmi con un sorriso. “Anche in Italia stiamo indubbiamente tornando a valori di mercato normali, per quanto sempre sostenuti. Passata quella che mi permetto di definire la “ubriacatura” degli scorsi anni ora per Biesse è tempo di lavorare al fianco delle imprese che hanno investito e vogliono continuare ad andare avanti.
L’intero settore, l’intera filiera sta attraversando un rallentamento della produzione, nell’ordine del 25 per cento rispetto ai record del 2022 secondo tutti gli osservatori, per quanto il portafoglio ordini sia ancora importante.
Sono comunque dell’opinione che il picco di investimenti, tirate le somme, abbia avuto molti aspetti positivi, dando a molti la misura della propria capacità di affrontare cambiamenti profondi e repentini, dimostrando tutta la propria flessibilità riuscendo a gestire ritmi doppi o tripli rispetto al consueto per rispondere alle domande dei clienti.
Per Biesse, impegnata in quattro diversi settori, le onde di questo maremoto si sono intersecate, offrendoci vantaggi che sono negati ad altri”.

“Tutto questo ha certamente contribuito ad avviare una profonda trasformazione nella relazione produttore-cliente: non parliamo più di un semplice scambio commerciale, ma di un rapporto fondato sulla trasmissione di conoscenze”, interviene Lanfranco Fontanelli. “Siamo nell’era di community, come accennavamo, digitali e fisiche, dove si apprezza la facilità del contatto digitale che apre poi la porta agli incontri in presenza. Una lezione importante del dramma che abbiamo vissuto credo sia proprio in questo profondo mutamento delle modalità della relazione e di quanto si desideri contatti che siano sempre più ricchi di contenuti, di competenze, di conoscenze. Questo ha modificato anche i percorsi con cui il potenziale cliente arriva scegliere il proprio partner industriale, una modalità che ci ha visto avvantaggiati proprio per la nostra vocazione a essere “internazionalmente digital” da tempi non sospetti”.

Leggi l'articolo completo realizzato da Luca Rossetti su Xylon: https://www.xylon.it/it/2023/09/06/biesse-e-litalia/

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